ANALISI CAMPIONI RIFIUTI

Come definire la natura dei rifiuti e le sue opportune analisi chimiche?

La normativa dice: “Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi”. Ogni rifiuto umano o naturale necessita di un opportuno smaltimento, ed una prassi di analisi chimica imposta dal decreto legge in vigore dal 2015. Gli scarti di tipo organico ed urbano come carta o plastica possono essere smaltiti e stoccati in modo intuitivo e con l’ausilio di contenitori appositi. Mentre, nel caso di rifiuti di carattere pericoloso o di non chiara provenienza, è d’obbligo un processo di caratterizzazione chimica e chimico-fisica. Autospurgo Romagna si occupa di offrire un’ analisi chimica di rifiuti nelle repubblica di san marino, con l’appoggio di fidati e specializzati laboratori. Metodiche di campionamento e analisi standardizzate permettono la sua corretta esecuzione.

Classificazione dei rifiuti

Nell’attività di classificazione, i rifiuti che possiamo incontrare possono essere suddivisi sostanzialmente in 3 tipologie:

  • Non pericolosi, ovvero i rifiuti per i quali, dato il processo che li ha generati, si può ritenere che siano da considerarsi non pericolosi. Costituiscono un esempio di questi rifiuti alcuni rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, come la carta e cartone, il vetro o la plastica: senza bisogno di sottoporli ad alcuna analisi chimica è logico stabilire che gli stessi siano comunque sempre non pericolosi e per questo la Decisione della Commissione 2014/955/UE li contempla nell’elenco dei rifiuti soltanto come rifiuti non pericolosi.
  • Pericolosi. Rientrano in questa categoria le batterie al piombo, la tipologia di rifiuto compare nell’elenco dei codici CER soltanto come rifiuto pericoloso, poiché la composizione tipica delle batterie comporta sicuramente la presenza di concentrazioni di piombo e di acido rilevanti al fine di una corretta classificazione del rifiuto).
  • Rifiuti con codici speculari, pericolosi o non pericolosi.

Rispetto ai rifiuti non pericolosi però, per i rifiuti pericolosi o i rifiuti con codici speculari raramente si può evitare di effettuare anche una analisi di caratterizzazione. Se è vero infatti che la caratteristica di rifiuto pericoloso è già stabilita dalla natura dello stesso o dal processo che l’ha generato, ad esso è necessario anche attribuire le caratteristiche di pericolo mediante le cosiddette frasi di rischio HP.

E’ fondamentale l’analisi chimica e chimico-fisica per quei rifiuti cosiddetti “a specchio”. Per questi rifiuti la pericolosità o meno non è definibile a priori, poiché i processi produttivi che li generano possono in realtà avere come esito delle miscele più o meno cariche di inquinanti. Si definiscono “a specchio” poiché per gli stessi è sempre presente una coppia di codici, una pericolosa e l’altra non pericolosa. Per tali rifiuti quindi la pericolosità viene attribuita o meno basandosi sul confronto delle concentrazioni degli inquinanti in essi contenuti con i valori soglia stabiliti dal Regolamento (UE) 1357/2014.

analisi campioni rifiuti
analisi campioni rifiuti cesena
analisi campioni rifiuti gambettola
analisi campioni rifiuti ravenna